La situazione attuale della Marina di Loano è caratterizzata da una serie di edifici allineati tra loro da un percorso pedonale in quota, ideale prosecuzione della passeggiata lungomare di Loano che connette la cittadina con i due Comuni limitrofi. Lungo questo percorso verso levante, nel suo tratto terminale, la passeggiata abbraccia anche la Marina. Dedicata ai turisti e agli appassionati che la scelgono come meta o come sede fissa delle proprie imbarcazioni, la Marina di Loano è tuttavia caratterizzata anche da uno stretto legame con la città di Loano e con i turisti e residenti che la vivono, e costituisce una costante fonte di richiamo per l’attività motoria all’aria aperta ponendosi di fatto in continuità con il circuito pedonale e ciclabile costiero. Tale richiamo è evidente nel via-vai quotidiano di persone e curiosi che popolano la passeggiata in diversi orari del giorno e soprattutto nelle ore serali.
Dall’analisi del contesto abbiamo individuato come prioritario tra le opzioni offerte dal bando un intervento volto a ripensare l’edificato dell’area C, dove si evidenziano a nostro giudizio le maggiori criticità, derivanti dal rapporto quasi conflittuale tra l’architettura esistente e le restanti architetture e infrastrutture della marina, sia a livello del linguaggio architettonico che a livello di percorsi. Tantissime persone percorrono la banchina e il lungomare e tuttavia l’architettura realizzata (edificio C) non favorisce né promuove queste attività né genera l’opportunità di interagire funzionalmente con gli altri edifici presenti. La via verso gli edifici A e B è infatti assolutamente poco intuitiva così come il collegamento tra la quota inferiore a livello delle barche e la quota della passeggiata sul molo principale difficile da individuare. Favorire, promuovere e rendere intuitivi i percorsi pedonali e la permeabilità delle architetture presenti è pertanto secondo noi la premessa fondamentale su cui ragionare per far rinascere la marina, esaltandone le potenzialità inespresse, favorendo al contempo la genesi di un nuovo centro di interesse, luogo pubblico di incontro tra il popolo dei naviganti e quello dei terrestri, tra turisti e residenti.
La scelta di demolire e ricostruire l’edificio C rappresenta l’opportunità di ripensare e immaginare l’area, partendo proprio dal baricentro naturale del porto, quale ideale centro di aggregazione, ove realizzare una piazza “aperta” e affacciata lungo il molo principale in grado al contempo di rendere intuitivo il percorso verso gli edifici A e B destinati alla ricettività, al fitness e allo yacht club. La nuova architettura proposta è pertanto anzitutto generata dallo spazio pubblico, dalle funzioni di incontro, aggregazione, mobilità e svago, dalla volontà di inventare un nuovo percorso in quota e generare una terrazza panoramica, divenendo solo secondariamente contenitore di spazi commerciali e uffici. L’architettura progettata è posta al servizio della funzione nella ricerca di instaurare un nuovo significato nel rapporto tra la città e la marina. Salendo a piedi dolcemente dal percorso del molo si generare l’interesse verso il raggiungimento di un nuovo punto di vista, una grande terrazza da cui ammirare l’incantevole intorno a 360°: le barche, il mare, ma anche la città, l’entroterra, l’alba e il tramonto. Le linee curve e lo slittamento dei piani orizzontali con la successione di pieni e vuoti richiamano le forme dell’architettura “navale” contemporanea dove scafi e ponti si susseguono senza soluzione di continuità, così come l’utilizzo dei materiali come il vetro oscurato, il legno in alternanza con i volumi bianchi degli scafi.
Il medesimo linguaggio è applicato al restyling degli edifici A e B, già caratterizzati da uno stile che richiama il mondo navale, armonizzando visivamente le architetture della marina, fino al ridisegno della stecca della facciata commerciale (edificio D), che sebbene già funzionante dal punto di vista commerciale, può essere ulteriormente valorizzata e integrata nel sistema.
Infine, la riqualificazione delle spiagge (Area E) è ispirata ai recenti esempi di water-front nord-europei. E’ stato pensato un sistema di passerelle e moli che delimitano le aree balneari amplificandone le possibilità di utilizzo. La realizzazione di architetture leggere ed eventualmente removibili che costituiscono un prolungamento della passeggiata verso il mare aperto sono disseminate da episodi differenti per il gioco, lo sport, la balneazione, la pesca e il generale il rapporto con l’acqua.